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Fase 2, anche l'immobiliare riparte

"Cantieri più sicuri di fabbriche e uffici. E la voglia di comprare casa non è scesa"

15/05/2020 Autore: Da La Repubblica 04 Maggio 2020

Marco Grillo, amministratore delegato di Abitare In, che a Milano sta costruendo oltre duemila abitazioni: "La produttività potrebbe ridursi, presto il via a nuovi strumenti per la vendita online"

MILANO - L’emergenza coronavirus non farà calare l’appetito degli italiani per la casa. Cambieranno, forse, gli strumenti per la ricerca e i bisogni degli acquirenti, ma la domanda resterà alta. Soprattutto a Milano, protagonista di una accelerazione senza precedenti nei prezzi degli immobili che nemmeno la crisi Covid è destinata a fermare. Marco Grillo, amministratore delegato di Abitare In, forte di 2050 unità abitative in costruzione nel capoluogo lombardo per quasi 190 mila metri quadri totali è ottimista sulla tenuta del mercato del mattone, i cui cantieri oggi sono ripartiti quasi due mesi.

Quando vi eravate fermati e cosa riparte oggi?
"Siamo rimasti fermi quasi due mesi. Le attività di cantiere si sono interrotte nei primi giorni di marzo dopo le disposizioni del governo e sono ripartite oggi in tutti e sei i grandi progetti che abbiamo in città".


Come vi aspettate che sarà la ripartenza?
"Ci attendiamo che la produttività possa ridursi a causa dei moltissimi adempimenti a cui ci siamo dovuti adattare. Allo stesso tempo però va detto che a differenza di uffici o fabbriche si tratta di posti meno a rischio. Il personale è già abituato a lavorare con protezione, si lavora in spazi aperti e molto più ampi. Per fare un esempio, nel progetto di Maggiolina ci sono circa 200 operai in uno spazio di 40 mila metri quadri: sono quasi 200 metri quadri a testa. In ogni caso Ance, l’associazione dei costruttori, ha firmato un protocollo molto completo sulle indicazioni per lavorare in sicurezza: dal controllo della temperatura, alle regole sull’utilizzo degli spazi comuni".

Con i cantieri fermi, l’attività commerciale è comunque potuta andare avanti?
"Il lockdown non ha impedito ai milanesi di cercare casa.  Sui nostri siti in questi due mesi abbiamo avuto un incremento degli accessi del 40%, abbiamo trasformato trasformato molte proposte in preliminari. Insomma la voglia di comprare casa non è calata".

La crisi cambierà anche le modalità di cercare casa?
"Vorremmo essere i primi a livello mondiale nella vendita online di appartamenti sulla carta. Abbiamo sfruttato questi due mesi per perfezionare gli strumenti. Già a partire da giugno vorremmo partire. Ci sarà un configuratore per perfezionare la propria scelta in funzione dei propri bisogni, sarà possibile fare approfondimenti utilizzando la realtà virtuale, consultare in remoto gli addetti del settore commerciale e si potranno fare direttamente in rete le proposte. Ovviamente affiancheremo sempre uno show-room in fisico, ma accanto daremo anche questo nuovo strumento in più".

Gli ultimi dati suggeriscono però un forte rallentamento del settore immobiliare
"A livello nazionale sono d’accordo, ma il mercato degli immobili è inevitabilmente legato ad esigenze e dinamiche locali. E’ un business demografico: cresce quando aumenta il numero di persone che arrivano. Milano nell’ultimo hanno visto crescere gli abitanti di 40 mila unità, a fronte di appena 3-4 mila nuove case. E poi c’è un tema: la casa ha riacquistato centralità nelle famiglie a causa dell’emergenza, tra  Smart working e permanenza forzata. Ora si attribuirà molta già importanza nella scelta e la casa in costruzione è la possibilità che consente meglio di rispondere  a queste nuove esigenze". Sempre a Milano però il boom degli affitti brevi ha costituito un propulsore importante nell’esplosione della domanda. Non ci saranno conseguenze?

"Noi facciamo case per le famiglie. Il mercato delle locazioni brevi si riferisce a piccoli appartamenti o immobili in cui si affittavano stanze, tipicamente a studenti. Probabilmente chi comprava per avere rendite sicure a breve termine dovrà rivedere le proprie prospettive. Ma in generale chi compra casa nel nostro caso è per andarci a vivere".

Rep

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