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TITOLI EDILIZI PER TETTOIE E PERGOLATI

11/05/2023

La scelta tra una pergola e una tettoia potrebbe apparire un dettaglio trascurabile, ma in realtà è una questione importante in termini di normative edilizie. La sentenza n. 1666/2023 del TAR Campania ha messo in evidenza la distinzione tra queste due strutture e le loro implicazioni legali.

Il caso riguardava la realizzazione di una pergola bioclimatica, una struttura metallica con una copertura su tre lati da murature preesistenti, l'installazione di una pergola in legno e la pavimentazione di alcune aree del giardino. Il TAR ha valutato le opere, stabilendo che solo il pergolato in legno senza copertura poteva rientrare nell'attività edilizia libera. Al contrario, la pergola bioclimatica con copertura non poteva essere considerata edilizia libera e la pavimentazione aveva comportato una nuova costruzione, richiedendo un permesso di costruire.

Questa sentenza è un'importante occasione per riflettere sulla distinzione tra pergole e tettoie e sull'importanza di rispettare le normative edilizie e urbanistiche vigenti. È essenziale verificare se la struttura che si intende realizzare richiede una Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) o un permesso di costruire. Per distinguere correttamente tra pergola e tettoia, occorre considerare la presenza o meno di una copertura superiore, la natura amovibile o permanente della struttura e il grado di apertura sui lati esterni.

In linea di massima, un pergolato senza copertura e aperto su almeno tre lati viene considerato edilizia libera, mentre una tettoia con copertura e delimitata su tre lati da muri preesistenti richiede un permesso di costruire. La sentenza del TAR Campania n. 1666/2023 dimostra l'importanza di distinguere tra queste due strutture al momento della progettazione e della realizzazione, in modo da evitare sanzioni e possibili demolizioni.

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